La teoria dell'architettura organica di Hugo Haring: Organwerk
di Carlo Sarno
INTRODUZIONE
Hugo Häring (1882-1958), architetto tedesco espressionista, fu il teorico principale dell'architettura organica europea, definendo l"Organwerk" (opera organica o essenza programmatica dell'organismo): un edificio deve svilupparsi organicamente dalla sua funzione, non imporre forme preconcette, diventando un organismo completo e vitale, una seconda pelle per l'uomo, in armonia con le esigenze e il contesto, usando curve, piani orizzontali e materiali naturali per creare unità con la natura e l'attività umana.
Principi chiave della teoria di Häring:
- Nascita dalla funzione (Organwerk): La forma deve emergere dalla performance del lavoro (funzione), come un organismo vivente, non da formule astratte o geometriche.
- Edificio come organismo: La casa è vista come un prolungamento del corpo umano, una "seconda pelle" o un organo corporeo, che accoglie la vita.
- Contro il razionalismo rigido: Si opponeva alla rigidità geometrica e alle forme schematizzate del razionalismo, preferendo la fluidità e la complessità delle forme naturali.
- Materiali e spazio: Utilizzava materiali che esaltavano la naturalezza (legno, pietra) e giocava con piani orizzontali e curve sinuose per creare un'integrazione fluida tra uomo, edificio e ambiente.
- Architetto come creatore di vitalità: L'architetto crea un'entità con vitalità spirituale, non si limita alla pura costruzione materiale, servendo una cultura superiore.
Contesto e influenza:
- Influenzato dal movimento organicista europeo (D'Arcy Thompson) e da figure come Frank Lloyd Wright (che teorizzava l'armonia uomo-natura), Häring applicò questi principi in Germania.
- La sua visione portò a un'architettura che rispondeva intimamente alle esigenze umane e del sito, creando un'unità filosofica e spaziale.
TEORIA DELL'ARCHITETTURA ORGANICA DI HUGO HARING
Hugo Häring ha sviluppato una teoria dell'architettura organica basata sul concetto di "Organwerk" (opera organica o essenza programmatica dell'organismo), che rifiutava l'imposizione di forme geometriche astratte a favore di un design che rispondesse intrinsecamente alla funzione, al contesto e ai materiali specifici.
Principi Fondamentali della Teoria di Häring
- Funzionalismo Radicale: Häring sosteneva che la forma architettonica dovesse emergere dalle esigenze funzionali specifiche dell'edificio e dei suoi abitanti, piuttosto che da canoni estetici o stilistici predefiniti. La funzione (intesa in senso ampio, includendo aspetti psicologici e sociali) doveva generare la forma.
- Contro la Geometria Astratta: Si opponeva al razionalismo dominante (rappresentato da figure come Mies van der Rohe) che imponeva forme geometriche universali e standardizzate (come il cubo o la linea retta) a ogni progetto, indipendentemente dal contesto.
- Unicità del Progetto: Per Häring, ogni edificio era un organismo unico, la cui forma doveva scaturire dall'interno verso l'esterno, adattandosi specificamente al suo scopo e al suo ambiente, in modo simile a come si sviluppano gli organismi naturali.
- Armonia tra Uomo e Natura: L'obiettivo finale era creare un'armonia tra l'uomo, l'edificio e la natura circostante, integrando elementi artificiali e naturali in un unico "organismo spaziale".
- Materiali Naturali: L'uso di materiali che esaltassero la naturalezza del design, come il legno massello, era preferito per accentuare l'integrazione con l'ambiente.
La teoria di Häring si distingue per un approccio progettuale che segue le leggi degli organismi naturali e persegue l'idea di un'unità inscindibile tra edificio e contesto, in netta contrapposizione ai dettami dello "Stile Internazionale". La sua opera più nota che esemplifica questi principi è il Granaio di Gut Garkau (1924-1925), un edificio rurale in cui la forma e la disposizione sono dettate esclusivamente dalle esigenze agricole e funzionali.
La teoria dell'architettura organica di Hugo Häring è un approccio radicalmente funzionalista ed espressionista che si opponeva fermamente all'imposizione di forme geometriche astratte o stili universali. Häring vedeva ogni progetto come un'entità unica, il cui design doveva emergere dalle condizioni specifiche del luogo, della funzione e dei materiali, un concetto che definiva "Organwerk" o "essenza programmatica dell'organismo".
Principi Chiave della Teoria
- Il Rifiuto della Geometria Imposta: Häring considerava la geometria (assi, griglie, forme platoniche come il cubo) una "camicia di forza" che ostacolava lo sviluppo naturale dell'edificio. Credeva che l'architettura moderna, inclusi i lavori di Le Corbusier o Mies van der Rohe, fosse ancora legata a un formalismo accademico nel suo uso dogmatico di forme preconcette.
- Funzione come Generatore di Forma (Gestaltung): La forma di un edificio non doveva essere il risultato dell'espressione personale dell'architetto, ma piuttosto scaturire intrinsecamente dal programma funzionale, dalle esigenze degli abitanti e dal contesto. Questo processo, chiamato Gestaltung (formazione della forma), era inteso come la scoperta della forma "giusta" per un compito specifico, piuttosto che l'applicazione di uno stile.
- L'Edificio come Organismo Unico: Ogni struttura doveva essere un organismo spaziale unico, che rispondeva alle condizioni immediate e le rifletteva. L'edificio non era un contenitore indifferente al suo contenuto, ma una risposta specifica all'individualità delle condizioni di progettazione.
- Integrazione con il Contesto e i Materiali: Diversamente dall'architettura organica di Frank Lloyd Wright (che si concentrava sull'integrazione fisica nel paesaggio), la teoria di Häring si focalizzava maggiormente sull'armonia tra uomo, funzione e ambiente, usando materiali che esaltassero la naturalezza del design.
Häring sosteneva un'architettura di "massima appropriatezza", dove la volontà dell'artista era subordinata alla forza generativa insita nel compito progettuale stesso, portando a forme spesso non convenzionali o curve che seguivano la logica interna dell'uso e dello spazio abitativo. L'esempio più emblematico di questa teoria è il Granaio di Gut Garkau (1924-1925), la cui pianta e sezione sono modellate sulle esigenze funzionali dell'agricoltura, rifiutando ogni simmetria o forma standardizzata.
Il concetto di "Organwerk", o "Essenza programmatica dell'Organismo", è il nucleo della teoria dell'architettura organica di Hugo Häring. Si tratta di un'idea filosofica e progettuale che rifiuta esplicitamente la supremazia delle forme geometriche astratte a favore di un design che nasce dalle esigenze intrinseche del progetto stesso.
Descrizione del Concetto di Organwerk
- Forma dalla Funzione (Form Follows Function): Il principio fondamentale è che la forma architettonica non deve essere imposta dall'esterno, da uno stile o da leggi geometriche universali, ma deve emergere "dall'interno verso l'esterno", proprio come accade negli organismi naturali. L'edificio deve funzionare come un "organo" che adempie in modo ottimale a una funzione specifica.
- Unicità e Individualità: Ogni progetto è unico e irripetibile. L'Organwerk implica che non possono esistere "stili" universali o soluzioni standardizzate applicabili a contesti diversi. La forma finale è una risposta specifica all'individualità dell'oggetto da configurare, che include il sito, i materiali, e le persone che lo useranno.
- Processo di Scoperta, non di Costruzione: Häring parlava di "cercare forme" piuttosto che "imporle", di "scoprire" la forma "giusta" piuttosto che "costruirla". Il progettista agisce quasi come un mediatore che permette alla forma di manifestarsi naturalmente, in armonia con le leggi della natura.
- Rifiuto del Formalismo Geometrico: La geometria pura, che Häring associava a una tradizione "latina" o classica (e che criticava in architetti come Mies van der Rohe), era vista come rigida e morta, incapace di cogliere la dinamicità e la complessità della vita. Le forme che ne derivavano erano spesso non convenzionali, asimmetriche e modellate per seguire la logica interna dell'uso e dello spazio abitativo.
L'Organwerk è l'idea che un edificio debba essere un organismo spaziale coeso e funzionale, dove ogni parte contribuisce al tutto in modo armonico e naturale, rifiutando ogni imposizione esterna in favore di uno sviluppo organico e funzionale.
La metodologia dell'"Organwerk" (Opera Organica) di Hugo Häring non segue un insieme rigido di regole formali, ma si basa su un approccio processuale e sperimentale che subordina la volontà estetica dell'architetto alle leggi intrinseche del compito progettuale.
Ecco i passaggi chiave della metodologia:
1. Analisi Funzionale Radicale
Il punto di partenza è un'analisi estremamente approfondita e priva di preconcetti delle esigenze funzionali. Häring studiava meticolosamente:
- Lo scopo: A cosa serve esattamente l'edificio?
- Gli utenti: Chi lo abiterà e quali sono i loro bisogni psicologici e fisici?
- Il processo: Come si svolgeranno le attività all'interno dello spazio?
Questa fase mira a comprendere l'essenza del problema progettuale prima ancora di pensare a una "forma".
2. Ricerca della "Forma Giusta" (Gestaltungsprozess)
A differenza dell'approccio razionalista che applicava forme standard, la metodologia di Häring implicava un processo di ricerca (spesso attraverso schizzi e modelli) per "scoprire" la forma ottimale. Non si trattava di inventare una forma, ma di permettere che la forma emergente fosse la risposta più appropriata ai requisiti identificati. Questo processo era definito Gestaltung (formazione/configurazione della forma).
3. Modellazione dello Spazio Interno
La forma dell'edificio nasceva dall'interno verso l'esterno. Häring dava priorità alla definizione dello spazio interno e alla sua articolazione in base alle funzioni specifiche, permettendo poi che l'involucro esterno si adattasse a queste esigenze. Le forme risultanti erano spesso non-rettilinee, asimmetriche e modellate con curve per ottimizzare i percorsi, la luce e l'uso dello spazio.
4. Integrazione di Materiali e Contesto
La scelta dei materiali non era estetica, ma pragmatica e legata all'uso e al contesto. L'uso di materiali naturali, come il legno e la pietra, era preferito per la loro capacità di integrarsi naturalmente nell'ambiente circostante e di rispondere alle esigenze strutturali in modo onesto.
5. Rifiuto dei Dogmi Stilistici
La metodologia richiede un architetto che sia capace di mettere da parte il proprio ego e i dogmi stilistici del tempo (in particolare il formalismo della geometria pura). L'architetto funge da mediatore tra la natura delle cose e l'atto del costruire, permettendo all'organismo architettonico di svilupparsi secondo le proprie leggi interne.
La metodologia dell'Organwerk è un approccio progettuale che persegue la massima appropriatezza attraverso un'analisi profonda della funzione, che genera una forma unica e irripetibile, plasmata dall'interno verso l'esterno.
D'ARCY THOMPSON E LA TEORIA ORGANICA DI HUGO HARING
La teoria organica di Hugo Häring e le idee di D'Arcy Wentworth Thompson (1860-1948) esposte nel suo testo fondamentale On Growth and Form (1917) condividono un terreno comune nell'esplorazione delle leggi intrinseche che governano lo sviluppo delle forme naturali, ma Häring non ha utilizzato esplicitamente il lavoro di Thompson come base metodologica diretta per l'architettura.
Il rapporto può essere descritto come un'affinità concettuale più che un'influenza diretta, basata sui seguenti punti:
Punti di Contatto Concettuali
- Forma come Risultato di Forze: Sia Häring che Thompson vedevano la forma come il risultato di processi dinamici e forze.
- Thompson ha dimostrato matematicamente come le forme biologiche siano plasmate da forze fisiche (gravità, tensione superficiale, pressione, ecc.) e parametri di crescita, sostenendo che la forma è un "diagramma di forze".
- Häring vedeva la forma architettonica plasmata dalle "forze" della funzione, del programma, del contesto sociale e dei materiali specifici (Organwerk).
- Rifiuto del Formalismo Esterno: Entrambi rifiutavano l'idea che le forme (naturali o architettoniche) fossero il risultato di un piano estetico o adattativo predefinito. Thompson era scettico sul darwinismo puro, proponendo che le leggi fisiche offrissero vincoli e direttive intrinseche alla generazione delle forme. Häring rifiutava l'imposizione di una geometria astratta.
- Il Potenziale Generativo delle Regole: Thompson ha mostrato come regole geometriche e matematiche semplici possano generare una vasta gamma di forme naturali complesse. Häring cercava un processo generativo nell'architettura, subordinando l'artista alla "forza generativa interna all'opera stessa".
Differenze e Contesti
- Focus Scientifico vs. Architettonico: Thompson era un biologo e matematico che forniva spiegazioni biofisiche e matematiche della morfologia. Häring era un architetto che cercava un nuovo approccio progettuale per la modernità, basato sull'etica del funzionalismo radicale.
- Influenza Posteriore: L'influenza di On Growth and Form sull'architettura è stata enorme, ma si è manifestata principalmente nelle generazioni successive, in particolare nel dopoguerra e nell'architettura digitale e parametrica contemporanea (pensatori e architetti come Norman Foster o i teorici del generative design hanno attinto esplicitamente al lavoro di Thompson).
- Uso della Geometria: Sebbene entrambi parlassero di forme naturali, Häring era critico verso la geometria come strumento progettuale astratto, mentre Thompson utilizzava la matematica e le trasformazioni geometriche (come le griglie cartesiane) come strumento analitico fondamentale per spiegare le relazioni tra forme biologiche.
La teoria di Häring e il lavoro di Thompson sono due manifestazioni parallele di un più ampio interesse culturale dell'inizio del XX secolo verso le leggi della natura come fonte di ispirazione per la forma, al di là dei canoni estetici tradizionali.
HUGO HARING E LE AVANGUARDIE ARTISTICHE
La teoria organica di Hugo Häring è stata influenzata principalmente dalla poetica dell'Espressionismo tedesco e, in misura minore, dalle teorie del Funzionalismo radicale e del movimento Art Nouveau (o Jugendstil in Germania), sebbene Häring ne abbia criticato gli aspetti puramente decorativi.
Ecco come queste avanguardie hanno plasmato il suo pensiero:
1. L'Espressionismo (Influenza Principale)
L'Espressionismo tedesco ha avuto un'influenza cruciale, specialmente nella sua fase iniziale e utopica (come nel gruppo della Arbeitsrat für Kunst - Consiglio del Lavoro per l'Arte, di cui Häring fu membro).
- L'Anti-Razionalismo: Häring condivideva con gli espressionisti il rifiuto del razionalismo puro, dell'industrializzazione standardizzata e dell'oggettività scientifica a favore dell'emozione, dell'individualità e dell'esperienza vissuta.
- L'Architettura come Esperienza Interiore: La forma organica di Häring mirava a risvegliare sensazioni ed emozioni specifiche, permettendo all'edificio di rispondere a bisogni psicologici oltre che fisici. L'architettura non era solo una macchina per abitare (come per Le Corbusier), ma un organismo che entrava in risonanza con l'anima umana.
- La Ricerca di Nuove Forme: L'espressionismo liberò gli architetti dai vincoli della geometria tradizionale e del classicismo, incoraggiando l'uso di forme non convenzionali, curve e plastiche, che Häring avrebbe poi giustificato attraverso il funzionalismo radicale.
2. Il Funzionalismo Radicale (Die Neue Sachlichkeit)
Sebbene Häring si opponesse al formalismo del movimento moderno, era un convinto sostenitore del funzionalismo radicale (Die Neue Sachlichkeit - Nuova Oggettività). La sua posizione era sfumata: accettava il principio che la forma dovesse derivare dalla funzione, ma rifiutava l'idea che la funzione portasse necessariamente a forme rettilinee, bianche e standardizzate. Per Häring, il vero funzionalismo era organico.
3. L'Art Nouveau / Jugendstil
L'influenza qui è più indiretta. L'Art Nouveau aveva già introdotto l'uso di forme tratte dal mondo vegetale e animale e l'idea di un'unità coerente tra struttura e decorazione. Häring riprese l'ispirazione dalle forme naturali, ma le spogliò di ogni intento puramente decorativo, integrandole nella logica strutturale e funzionale del suo Organwerk.
In sintesi, la poetica dell'Espressionismo fornì a Häring la spinta emotiva e la libertà formale per opporsi al razionalismo dominante, mentre il Funzionalismo gli diede la giustificazione etica e pratica per sviluppare la sua teoria dell'architettura organica.
Torre Einstein, Potsdam, 1924, di Erich Mendelsohn
Approfondiamo l'esperienza espressionista che ha avuto un ruolo fondamentale nel supportare e generare la teoria dell'Organwerk di Hugo Häring, non fornendo un linguaggio formale diretto, ma offrendo il quadro ideologico e la libertà emotiva necessari per rompere radicalmente con la tradizione e il razionalismo dell'epoca.
Ecco i modi in cui l'espressionismo ha influenzato la teoria organica di Häring:
1. Il Rifiuto del Razionalismo e dell'Oggettività
L'espressionismo si basava sull'idea che l'arte e l'architettura dovessero esprimere l'esperienza interiore, l'emozione e la spiritualità, piuttosto che la logica oggettiva o la riproduzione della realtà visibile. Questo si tradusse in:
- Opposizione alla Geometria Pura: L'espressionismo fornì a Häring le basi per rifiutare la "tirannia" della geometria astratta (cubo, sfera, linea retta) promossa da altri architetti modernisti (come Mies van der Rohe o Le Corbusier). Häring vedeva queste forme come fredde, disumane e imposte dall'esterno, esattamente ciò che gli espressionisti combattevano.
- Valorizzazione dell'Individuo e del Soggettivo: La centralità dell'esperienza umana individuale nell'espressionismo si tradusse, nella teoria di Häring, nella necessità che ogni edificio fosse unico e rispondesse specificamente ai bisogni emotivi e funzionali dei suoi abitanti, non a un canone universale.
2. La Ricerca di Forme Nuove e Non Convenzionali
Il movimento espressionista liberò la forma architettonica dai vincoli tradizionali, incoraggiando la sperimentazione plastica e l'uso di forme dinamiche, curve e asimmetriche.
- Sperimentazione Plastica: Häring ha assorbito questa libertà formale. Sebbene la sua giustificazione finale fosse il funzionalismo (la "massima appropriatezza"), la spinta iniziale verso forme non rettilinee e modellate proveniva dall'atmosfera culturale espressionista (Erich Mendelsohn).
- L'Architettura come Organismo Vivo: La tendenza espressionista a umanizzare gli edifici o a vederli come creature viventi si allineava perfettamente con il concetto di Häring di Organwerk (opera organica). L'edificio doveva sembrare crescere o plasmarsi naturalmente.
3. L'Etica e l'Utopia Sociale
Molti architetti espressionisti (come nel gruppo Arbeitsrat für Kunst, di cui Häring faceva parte) erano animati da un forte impulso etico e utopico: l'idea che l'architettura potesse contribuire a creare una società migliore e più umana.
- Funzionalismo Etico: Questa etica si è evoluta nel "funzionalismo etico" di Häring. Per lui, un design che rispondeva perfettamente alla funzione era, per definizione, un design morale e onesto. L'influenza espressionista ha fornito la passione e la convinzione che la sua teoria organica fosse la via giusta per un'architettura veramente moderna e umana.
In sintesi, l'espressionismo ha fornito a Häring la motivazione ideologica e la libertà formale per concepire un'architettura che fosse in profondo contrasto con il razionalismo dominante, permettendogli di sviluppare l'Organwerk come una sintesi unica di emozione, funzionalità radicale e rispetto per la natura intrinseca di ogni progetto.
FRANK LLOYD WRIGHT E LA TEORIA ORGANICA DI HUGO HARING
Il rapporto tra la teoria organica di Hugo Häring (1882-1958) e quella di Frank Lloyd Wright (1867-1959) è di affinità ideale (entrambi rifiutano il formalismo) ma di divergenza metodologica e filosofica. Entrambi sono considerati padri dell'architettura organica, ma con interpretazioni diverse del termine "organico".
Ecco le differenze e le similitudini principali:
Punti di Contatto (Affinità Ideale)
- Rifiuto del Formalismo: Entrambi gli architetti si opponevano fermamente all'imposizione di stili architettonici predefiniti (come l'Eclettismo ottocentesco o il nascente Stile Internazionale).
- Architettura come Organismo: Entrambi vedevano l'edificio come un'unità coesa, un "organismo" in cui tutte le parti sono interconnesse e contribuiscono al tutto.
- Contesto e Materiali: Sia Häring che Wright enfatizzavano l'importanza del contesto (sito) e l'uso onesto dei materiali naturali.
Punti di Divergenza (Differenze Metodologiche e Filosofiche)
Le differenze riguardano l'origine della forma:
1. L'Origine della Forma (Interno vs. Esterno)
- Häring (Organwerk - priorità dall'interno): Per Häring, la forma scaturisce principalmente dalla funzione interna e dalle esigenze programmatiche dell'uomo. La forma è il risultato di un'analisi razionale e quasi scientifica dell'uso, che porta a soluzioni a volte non convenzionali o asimmetriche (come nel Granaio di Gut Garkau). L'edificio è un "organo" che serve a uno scopo specifico.
- Wright (priorità Integrazione con la Natura - dall'interno e dall'esterno/contesto): Per Wright, la forma scaturisce primariamente dal rapporto simbiotico dell'interno con il paesaggio e la natura circostante. L'edificio deve "crescere dal sito", integrandosi fisicamente con il terreno, i materiali locali e la geografia (come nella Casa sulla Cascata). La geometria, sebbene presente, è usata per riflettere l'ordine naturale del mondo.
2. Il Ruolo della Geometria
- Häring: Era un critico radicale della geometria astratta (cubi, linee rette) vista come una "camicia di forza" imposta arbitrariamente alla vita.
- Wright: Usava la geometria (piante radiali, griglie modulari) come strumento per organizzare lo spazio e armonizzarlo con l'ordine cosmico e naturale. Non era un rifiuto della geometria in sé, ma del suo uso dogmatico e decontestualizzato.
3. Enfasi sul Funzionalismo vs. Estetica Romantica
- Häring: Il suo approccio è un funzionalismo radicale (la "massima appropriatezza" funzionale genera la bellezza). L'estetica è una conseguenza, non un punto di partenza.
- Wright: Il suo approccio ha una forte componente romantica e filosofica. L'integrazione con la natura ha un valore simbolico ed estetico profondo, legato all'idea americana di democrazia e individuo.
Mentre Wright cercava l'armonia tra uomo, edificio e natura attraverso l'integrazione fisica nel paesaggio, Häring perseguiva l'armonia attraverso l'adattamento funzionale radicale alle esigenze umane e del programma. Entrambi organici, ma con priorità e risultati formali molto diversi.
L'apparente congruenza tra l'architettura organica europea (Häring, Aalto, Scharoun) e quella americana di Wright risiede nel comune rifiuto del formalismo e nella ricerca di un'architettura che risponda alla natura e all'uomo.
Tuttavia, le due teorie organiche sono differenti per ragioni ideologiche e metodologiche precise:
1. Radici Culturali e Filosofiche Diverse
- Approccio Americano (Wright - Romanticismo): L'opera di Wright è profondamente radicata nel romanticismo americano, nell'individualismo trascendentalista (Emerson, Whitman) e nell'idea di democrazia. La sua architettura è un'espressione poetica, quasi mistica, dell'integrazione tra l'uomo e la natura selvaggia americana. La forma è guidata da un ordine naturale superiore e simbolico.
- Approccio Europeo (Häring, Scharoun - Funzionalismo Etico): L'architettura organica europea nasce nel contesto del funzionalismo radicale tedesco (Die Neue Sachlichkeit) e dell'espressionismo. È meno romantica e più pragmatica, guidata da un'etica rigorosa dell'appropriatezza funzionale (Organwerk). La bellezza è una conseguenza dell'uso ottimale e razionale (anche se non geometrico) dello spazio e dei materiali.
2. Differente Concezione del "Funzionalismo"
- Wright: La funzione è importante, ma è subordinata a un'idea estetica e spaziale dominante di continuità con il paesaggio: "forma e funzione sono uno" (Usonian houses, Fallingwater).
- Häring: La funzione è il motore generativo esclusivo della forma: "funzione genera forma". Non c'è spazio per un'estetica predefinita; la forma emerge soltanto dalle esigenze interne del programma, come un organo biologico che adempie a uno scopo specifico. Questo porta a edifici come il Granaio di Gut Garkau, la cui forma asimmetrica e non convenzionale è dettata dall'efficienza agricola.
3. Il Ruolo della Geometria e del Paesaggio
- Wright: Utilizza griglie geometriche (spesso radiali o modulari) come base ordinatrice per i suoi progetti, che si estendono orizzontalmente nel paesaggio, spesso dominandolo con un gesto architettonico forte.
- Häring: Rifiuta la geometria astratta come "tirannia della forma". Le sue forme sono plastiche, curve e modellate per adattarsi alle esigenze interne dello spazio, piuttosto che per integrarsi visivamente nel paesaggio circostante.
In sintesi, la congruenza è solo parziale. L'architettura organica europea di Häring è un'architettura della "massima appropriatezza funzionale" (funzionalismo etico), mentre l'architettura organica americana di Wright è un'architettura dell'"integrazione funzionale e simbolica con la natura" (estetica romantica). Entrambe organiche, ma con intenti e risultati formali profondamente diversi.
ERICH MENDELSOHN E LA TEORIA ORGANICA DI HUGO HARING
Il rapporto tra l'architettura espressionista di Erich Mendelsohn (1887-1953) e la teoria dell'Organwerk di Hugo Häring è di contemporaneità storica, affinità nel rifiuto del classicismo, ma di divergenza fondamentale sull'origine della forma e sul ruolo della geometria.
Entrambi furono figure chiave dell'avanguardia tedesca e membri del gruppo progressista "Der Ring", ma svilupparono approcci distinti al concetto di "organico" o "espressione".
Punti di Contatto
- Rifiuto del Classicismo e dell'Accademismo: Sia Mendelsohn che Häring si opposero ai canoni tradizionali e all'estetica del XIX secolo.
- Apertura alla Modernità: Entrambi accolsero con entusiasmo le nuove possibilità offerte dai materiali moderni (cemento armato, vetro, acciaio) e dalla tecnologia.
- Dinamismo e Flusso: Entrambi cercarono di infondere dinamismo e un senso di flusso nelle loro architetture, in contrasto con la staticità della tradizione.
- Influenza Espressionista: Entrambi gli architetti hanno attraversato una fase espressionista, in cui l'emozione e l'esperienza interiore erano prioritarie.
Punti di Divergenza Fondamentale
La differenza principale risiede nel modo in cui la forma viene generata:
1. L'Origine della Forma (Estetica vs. Funzionale)
- Mendelsohn (Espressionismo/Dinamismo): L'architettura di Mendelsohn, come la celebre Torre Einstein a Potsdam (1924), è guidata da un intento primariamente plastico ed estetico. La forma scultorea, quasi modellata nella creta, mira a esprimere un'idea dinamica (come la teoria della relatività di Einstein) o un'emozione, subordinando talvolta la logica costruttiva a un effetto visivo e simbolico. La forma è l'espressione della visione soggettiva dell'artista.
- Häring (Organwerk/Funzionalismo Etico): Per Häring, la forma non deve mai essere il risultato di un'espressione soggettiva o estetica arbitraria. La forma deve emergere oggettivamente dalla funzione intrinseca, dal programma e dalle leggi naturali dei materiali. L'edificio è un "organo" che serve uno scopo specifico, e la sua bellezza è una conseguenza della sua perfetta appropriatezza funzionale.
2. Ruolo della Geometria
- Mendelsohn: Pur usando forme curve e plastiche, Mendelsohn utilizzava comunque la geometria e la composizione per ottenere un effetto visivo e monumentale (come nei suoi grandi magazzini Schocken, che presentavano forti linee orizzontali e angoli curvi che definivano un'estetica potente).
- Häring: Häring rifiutava l'uso della geometria come principio ordinatore imposto dall'esterno. Le sue forme organiche non erano solo curve, ma spesso asimmetriche e non standardizzate, dettate unicamente da necessità interne (come nel Granaio di Gut Garkau).
Mentre Mendelsohn utilizzava l'espressionismo per creare un'architettura visivamente ed emotivamente dinamica e scultorea, Häring utilizzava i principi organici per sviluppare un funzionalismo radicale in cui l'etica della funzione superava l'estetica della forma. Häring criticava implicitamente l'approccio di Mendelsohn come ancora legato a un "formalismo espressionista" soggettivo.
HANS SCHAROUN E LA TEORIA ORGANICA DI HUGO HARING
Hugo Häring e Hans Scharoun (1893-1972) condivisero una profonda amicizia, una collaborazione intellettuale (entrambi furono membri fondatori del gruppo "Der Ring" e sostenitori dell'architettura organica) e una visione comune, ma Scharoun sviluppò la teoria dell'"Organwerk" in direzioni più complesse e poetiche, specialmente nella sua architettura del dopoguerra.
Scharoun non si limitò a copiare Häring, ma ne interpretò e sviluppò i principi in modi distinti:
1. Dalla Funzione Oggettiva all'Esperienza Spaziale (Spazio Empatico)
Il punto di partenza di Scharoun fu il funzionalismo radicale di Häring (la forma segue la funzione), ma lo ampliò per includere una dimensione più profonda dell'esperienza umana e psicologica.
- Häring si concentrava sulla funzionalità quasi biologica, sull'efficienza dell'organo (es. il granaio).
- Scharoun si concentrò sulla creazione di spazi che rispondessero all'emozione, al movimento e all'interazione sociale. I suoi edifici sono progettati per essere "vissuti" e percepiti in modo dinamico, con percorsi che si snodano e spazi che variano in altezza e luce, creando un'architettura empatica che avvolge l'utente.
2. Il Concetto di "Paesaggio Spaziale" (Raumlandschaft)
Scharoun interpretò l'Organwerk come la creazione di veri e propri "paesaggi spaziali" interni (Raumlandschaft).
- Mentre Häring si concentrava sull'appropriatezza della singola funzione, Scharoun creava sequenze spaziali complesse, quasi come una topografia interna.
- Questo concetto è evidente nella Filarmonica di Berlino (1963), dove la sala da concerto è concepita come un paesaggio in cui gli spettatori "scalano" le tribune a vigneto, circondando l'orchestra. La forma nasce dall'esigenza acustica e dall'esperienza collettiva della musica, non da una geometria preconcetta.
3. La Formazione della Forma (Gestaltung) come Processo Dinamico
Scharoun adottò il Gestaltungsprozess (processo di formazione della forma) di Häring, ma lo rese più dinamico e fluido.
- Gli edifici di Scharoun sono spesso caratterizzati da un'estrema complessità planimetrica e da forme che sembrano in costante movimento. Le pareti si inclinano, i soffitti si abbassano o si alzano, le finestre sono posizionate in modo apparentemente non sistematico per catturare la luce o la vista in modi specifici.
4. Simbolismo e Contesto Urbano
A differenza di Häring, che era più concentrato sul singolo edificio rurale o residenziale, Scharoun applicò la teoria organica a grandi edifici pubblici e al contesto urbano.
- Scharoun infuse un elemento di simbolismo nelle sue forme organiche. I suoi progetti urbani cercavano di creare comunità e interazioni sociali attraverso la forma.
In sintesi, Scharoun non si limitò all'etica funzionalista di Häring, ma la utilizzò come trampolino di lancio per un'architettura che fosse anche poetica, spazialmente ricca, emotivamente risonante e socialmente impegnata, sviluppando l'Organwerk da un principio pragmatico a un linguaggio architettonico maturo e complesso.
ALVAR AALTO E LA TEORIA ORGANICA DI HUGO HARING
L'architettura organica di Alvar Aalto (1898-1976) è influenzata dalla teoria dell'Organwerk di Hugo Häring nel senso che entrambi gli architetti perseguivano un funzionalismo umano e contestuale, opponendosi al formalismo rigido del Movimento Moderno. Aalto era a conoscenza del lavoro e delle teorie di Häring, le cui opere furono recensite nella rivista architettonica finlandese Arkkitehti.
Tuttavia, Aalto non ha semplicemente applicato la teoria di Häring; l'ha integrata e sviluppata attraverso il filtro della sua sensibilità nordica.
Punti di Contatto e Influenza
- Forma dalla Funzione e dall'Uso Umano: Aalto condivideva l'etica di base di Häring: la forma deve scaturire dalla funzione e, soprattutto, dall'esperienza umana. Entrambi credevano che l'architettura dovesse essere "a misura d'uomo" (human-centered).
- Rifiuto della Geometria Astratta: Entrambi si opposero al dogma della geometria pura e della standardizzazione industriale, preferendo forme asimmetriche, fluide e modellate che rispondessero meglio alla vita reale e alle emozioni umane.
- Importanza del Contesto e dei Materiali: Come Häring, Aalto enfatizzava l'uso di materiali naturali, come il legno e il mattone, che si integrassero armoniosamente con l'ambiente circostante e che offrissero calore e qualità tattili, a differenza del cemento e dell'acciaio spersonalizzanti preferiti da altri modernisti.
Sviluppi e Differenze nell'Approccio di Aalto
Aalto ha sviluppato i principi di Häring in modi distintivi:
- Integrazione Paesaggistica (Geologica): Mentre Häring si concentrava principalmente sull'adattamento funzionale interno (Organwerk), Aalto ha portato l'integrazione con la natura a un livello più profondo, spesso utilizzando metafore geologiche e forme sinuose che rispecchiavano direttamente il paesaggio finlandese, le colline e i laghi (come nelle linee del suo famoso Vaso Savoy). I suoi edifici sembrano spesso "crescere" dal sito.
- Poetica e Simbolismo: Aalto ha combinato il funzionalismo con una forte poetica e un simbolismo che andavano oltre la pura appropriatezza funzionale di Häring. C'è un elemento di romanticismo nel suo lavoro che è meno presente nel rigore etico di Häring.
- Sintesi tra Razionalismo e Romanticismo: Aalto riuscì a fondere l'efficienza razionale (tipica del funzionalismo) con il romanticismo e le forme naturali in una sintesi unica, spesso definita "Modernismo Organico".
In sintesi, Aalto ha assorbito la lezione etica e funzionale dell'Organwerk di Häring ma l'ha tradotta in un linguaggio formale più ricco, poetico e profondamente radicato nel contesto naturale e culturale nordico.
MARIO GALVAGNI E LA TEORIA ORGANICA DI HUGO HARING
Il rapporto tra la teoria organica di Hugo Häring e l'"Ecologia della Forma" di Mario Galvagni (1928-2020) è molto stretto: Galvagni si considera un continuatore e uno sviluppatore delle idee di Häring.
Häring come Precursore di Galvagni
Mario Galvagni (1924-2020) ha esplicitamente riconosciuto Hugo Häring (insieme a Bruno Zevi, che ha promosso l'architettura organica in Italia) come una figura fondamentale per lo sviluppo del suo pensiero. La teoria di Häring dell'"Organwerk" — l'idea che la forma debba scaturire dalla funzione e dal contesto specifico, rifiutando la geometria astratta — è la base da cui parte Galvagni.
Sviluppo di Galvagni: l'"Ecologia della Forma" (GestaltEcologia)
Galvagni ha portato avanti e sistematizzato le intuizioni di Häring, coniando il termine "Ecologia della Forma" (o GestaltEcologia) per descrivere la sua metodologia. I punti chiave del suo sviluppo includono:
- Approccio Interattivo e Comportamentale: Galvagni concepisce l'architettura come un'esperienza interattiva. L'ecologia della forma non è solo un adattamento passivo all'ambiente fisico, ma una "libera invenzione comportamentale del pensiero dell'uomo" che risponde a necessità quotidiane e a "matrici razionali".
- La Poetica della Complessità: Galvagni ha sviluppato una "Poetica della Complessità" in architettura, che tiene conto di una vasta gamma di fattori dinamici e mutevoli (fisici, emotivi, sociali), non solo della funzione pura.
- Critica alla Serialità: In un episodio emblematico, Galvagni criticò un bando per un resort vacanze che chiedeva un modello di casa seriale, proponendo invece l'applicazione dell'Ecologia della Forma, che per sua natura genera soluzioni uniche e non replicabili industrialmente su vasta scala.
In Sintesi
Il rapporto è di maestro e allievo ideale:
- Häring ha fornito il principio etico del rifiuto della forma imposta a favore della forma generata dalla funzione interna (Organwerk).
- Galvagni ha sistematizzato questo principio in una metodologia (GestaltEcologia) che abbraccia la complessità delle interazioni umane e ambientali, rendendo l'approccio organico ancora più articolato e moderno, anticipando sensibilità ecologiche contemporanee.
Galvagni ha quindi ampliato il concetto di Häring, passando da una visione principalmente funzionalista a una visione pienamente "ecologica" e "interattiva" della forma architettonica.
ALDO LORIS ROSSI E LA TEORIA ORGANICA DI HUGO HARING
Il rapporto tra la teoria dell'Organwerk di Hugo Häring e l'architettura organica come "protesi della natura" di Aldo Loris Rossi (1933-2018) è di continuità ideale, ma con una significativa evoluzione concettuale legata al mutato contesto storico e tecnologico. Galvagni e Rossi sono stati i principali esponenti dell'Associazione per l'Architettura Organica in Italia, riprendendo la lezione dei maestri europei del primo Novecento.
Continuità Ideale: L'Antiformalismo
Sia Häring che Rossi sono uniti dal rifiuto del formalismo e dell'imposizione di forme astratte:
- Häring rifiutava la geometria come "camicia di forza" e cercava la forma "giusta" che emergesse dalla funzione interna (Organwerk).
- Rossi ha continuato questa battaglia contro l'architettura razionalista e seriale, promuovendo un'architettura libera e creativa che fosse in simbiosi con l'ambiente.
Evoluzione Concettuale: Da "Organo" a "Protesi"
Il punto di divergenza risiede nella metafora centrale e nel modo in cui l'edificio si relaziona con l'ambiente:
Häring: L'Edificio come "Organo" (Organwerk)
Per Häring, l'edificio è un organo biologico che adempie in modo ottimale a una funzione specifica. L'analogia è con il corpo umano o animale: ogni parte ha una forma precisa perché svolge una mansione vitale. L'architettura è un organismo spaziale coeso e funzionale, dove la forma è una conseguenza etica della funzione.
Rossi: L'Architettura come "Protesi della Natura"
Aldo Loris Rossi ha sviluppato il concetto di architettura come "protesi della natura". Questa metafora implica un'idea più complessa e attiva del ruolo dell'architettura:
- Integrazione Attiva: L'architettura non si limita a integrarsi passivamente nel paesaggio (come in Wright) o a rispecchiare solo la funzione interna (come in Häring), ma diventa un'estensione, una "protesi" che potenzia e amplifica le qualità e i cicli della biosfera circostante.
- Eco-Fluxus Architecture: Rossi parla di morfologie generate dai flussi (pedonali, veicolari, energetici) configurandosi come "eco-fluxus architecture". L'edificio è parte di un sistema ecologico più ampio e dinamico.
- Visione Ecopolitana: La sua teoria è legata a una visione della "città prossima ventura" post-industriale, dove c'è una convergenza tra economia ed ecologia, e l'architettura ha un ruolo attivo nel ristabilire l'equilibrio tra esosfera e società.
Häring ha fornito a Rossi le basi per un'architettura che nasce dalle leggi interne e dalla funzione. Aldo Loris Rossi ha preso queste basi e le ha proiettate in una dimensione più ecologica e sistemica, vedendo l'architettura non solo come un organismo autonomo (Organwerk), ma come un elemento attivo e simbiotico che si innesta e collabora con i processi naturali, agendo come una "protesi" che migliora e amplifica l'ambiente circostante.
VINCENT CALLEBAUT E LA TEORIA ORGANICA DI HUGO HARING
Il rapporto tra l'Archibiotica di Vincent Callebaut (1977) e la teoria Organwerk di Hugo Häring è di evoluzione concettuale e di aspirazione condivisa verso un'architettura che imita la natura, pur operando in contesti storici e con strumenti tecnologici radicalmente diversi. Non ci sono prove che Callebaut si rifaccia direttamente a Häring, ma la sua filosofia ne rappresenta uno sviluppo contemporaneo e futuristico.
Continuità Concettuale
Entrambi gli approcci condividono l'idea centrale di un'architettura che superi il formalismo astratto per abbracciare principi biologici e funzionali:
- L'Imitazione dei Sistemi Naturali: Sia Häring che Callebaut guardano alla natura non come fonte di decorazione, ma come modello strutturale e funzionale.
- Häring vedeva l'edificio come un "organo" biologico efficiente.
- Callebaut vede l'edificio come un ecosistema autosufficiente che integra fotosintesi, gestione dell'acqua e biodiversità.
- Funzionalismo Radicale: Entrambi sostengono che la forma debba scaturire dalle esigenze (funzionali ed ecologiche) del progetto. Il "funzionalismo umano" di Häring trova eco nel "funzionalismo ambientale" di Callebaut.
- Rifiuto della Standardizzazione Rigida: Entrambi promuovono forme fluide, curve e complesse che si adattano al contesto e alle prestazioni ambientali, in netto contrasto con l'architettura scatolare e standardizzata del Movimento Moderno o dell'edilizia speculativa contemporanea.
Evoluzione e Differenze: Da Organwerk a Archibiotica
La differenza sostanziale risiede nella portata e nella tecnologia:
Häring: Funzione Etica e Pragmatica (Primo '900)
La teoria di Häring era pionieristica e radicata nei limiti tecnologici del primo Novecento. L'Organwerk era un'etica progettuale che si manifestava in edifici relativamente semplici, come fienili o case, dove l'organico significava primariamente appropriatezza funzionale e uso onesto dei materiali locali.
Callebaut: Funzione Ecologica e Tecnologica (XXI Secolo)
L'Archibiotica di Callebaut è una visione futuristica e altamente tecnologica. Si definisce come la simbiosi tra biotecnologie e architettura, con l'obiettivo di creare edifici a energia positiva, capaci di purificare l'aria e produrre cibo. In questo approccio:
- La Funzione si Amplia: La funzione non è solo abitare o lavorare, ma anche produrre energia, gestire i rifiuti e sostenere la biodiversità.
- La Scala è Urbana: I progetti di Callebaut sono spesso grattacieli, città galleggianti o infrastrutture complesse che richiedono un'ingegneria sofisticata.
- Tecnologia Integrata: L'organico di Callebaut è abilitato da tecnologie avanzate (pannelli solari, bioconversione, agricoltura verticale), che non esistevano all'epoca di Häring.
In sintesi, Callebaut porta alle estreme conseguenze l'aspirazione di Häring a un'architettura che imita i processi vitali, trasformando l'intuizione etica dell'Organwerk in un manifesto ecologico e fantascientifico per l'era della crisi climatica.
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